Comunità Cattolica Italiana Gross-Gerau
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CHI SIAMO

Questo sito internet vuole presentare la Missione Cattolica Italiana di Gross-Gerau e le sue attivitá.

 La Missione Cattolica Italiana è una struttura pastorale e giuridica "Missio cum cura animarum" della Chiesa Cattolica.
(Motu proprio Pastoralis Migratorum Cura - DPMC - n.33,1;39,1-3; Codex Juris Canonici - CIC - n.515,3)
Una Missione Cattolica Italiana è come una "Parrocchia personale". 
Una comunità di cristiani che al di là degli elementi costitutivi di un cristiano e di una comunità-parrocchiale locale, si identificano per un ulteriore elemento comune: la cultura e lingua italiana.

Questa struttura pastorale è una risposta concreta che la Chiesa Cattolica ha creato per sostenere la fede e la pratica religiosa di milioni di cristiani di differente cultura e lingua sparsi nei vari continenti. 

In tutto il mondo esistono da oltre un secolo queste "Missioni Linguistiche". 

Le più diffuse in Germania sono le Missioni Cattoliche Italiane, e le  Missioni Cattoliche Spagnole; le più recenti sono le Missioni Cattoliche Portoghesi, Croate, Filippine.

 

 

Gli inizi della Missione di Gross-Gerau


La Città di Gross-Gerau, con il suo circondario, si adagia tra due fiumi, il Reno al nord ed il Meno al sud. È un territorio di vocazione agricola, ma con il tempo si è sviluppato anche industrialmente (basti ricordare nella vicina Rüsselsheim la grande fabbrica automobilistica OPEL), favorita appunto dalla sua situazione e dalla vicinanza alla metropoli di Francoforte cui, tra l’altro, ha  fornito molto del suo territorio per lo sviluppo di quel grande centrale aeroporto.
Inizialmente, nell’800, apparteneva politicamente ad Hessen-Darmstadt, divenendo poi Granducato d’Assia e quindi venne unita a Mainz per finire ad essere il Landkreis Gross-Gerau nel Land Hessen. Ha una popolazione di quasi 275mila abitanti (al 31.12.2018), di cui 61.092 mila (22,3%) stranieri, ed appartiene dal punto di vista ecclesiale alla diocesi di Mainz.


Nelle agende-appunti del primo missionario in Germania (1950-55), don Aldo Casadei, residente a Francoforte, non trovo alcun cenno di contatti con italiani. E non me ne meraviglio. Se anche c’erano italiani, si trattava di presenze non rilevanti. E don Aldo aveva ben altri centri da visitare, onde rispondere al compito datogli dalla Sacra Congregazione Concistoriale in Roma di verificare, in collegamento con la Missione Apostolica della S. Sede situata in Kronberg/Ts e con i Vescovi locali, la presenza di italiani in Germania (in anteguerra ca. 700mila) dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, ovviamente nella Germania Federale, dove si presumeva fossero ca. 30mila.


Risulta invece più avanti, nel 1958 in poi, dal periodico italiano in Germania, “La Squilla” (diventerà “Corriere d’Italia” nel 1963), una assistenza specifica da parte del suo successore, il qui scrivente don Silvano Ridolfi, nuovo responsabile della MCI di Francoforte, la presenza di 50 ragazze italiane provenienti dal sud e nord Italia ed occupate presso la Ditta conserviera Helvetia di Gross-Gerau, sistemate in un alloggio collettivo. Una presenza che venne subito notata dalla popolazione e che non sfuggì nemmeno agli operai italiani della zona. E risulta anche la loro partecipazione al pellegrinaggio al santuario mariano di Maria Buchen nel 1960 organizzato dalla Missione Cattolica Italiana di Francoforte.  La Ditta, loro riconoscente, sostenne le spese del pullman. “Tante italiane....”, fu il commento.


E per una assistenza più adeguata il Vescovo di Mainz, Hermann Volk, visto il veloce aumento di operai italiani nella diocesi, nel 1962 mi nomina “missionario in cura d’anime“, ossia parroco etnico, degli italiani nella diocesi.
Ma non poteva bastare perché la presenza italiana era ovunque in continuo aumento: qui e nei dintorni già quasi 6mila. Il Vescovo di Mainz quindi, con decreto del 25 marzo 1968, in vigore dal primo aprile 1968, erige la MCI di Gross-Gerau, affidandola al sacerdote maltese don Walter B. Grasso, che era a Rüsselsheim, avviando in questo modo una doverosa assistenza residenziale.


A lui succederà don Fernando Dalla Libera (1970-72) e poi p. Enzo Pascucci ofm, cui venne dato come collaboratore un navigato missionario proveniente da Copenhagen  (Danimarca) don Silvio Porisiensi, che gli succede quando p. Pascucci assume la MCI di Rüsselsheim staccata  dal territorio di Gross-Gerau (1° settembre1974). Don Porisiensi nel 1974 rientra in diocesi ad Udine e la MCI di Gross-Gerau viene affidata a p. Corrado Mosna scj, che resta fino al 1975 quando, nominato direttore del settimanale della Germania il Corriere d’Italia, lascia la direzione della missione a p. Tobia Bassanelli pure scj.

Don Silvano Ridolfi,
missionario di emigrazione dal 1955 al 1972 con sede Francoforte/Meno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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